TERAPIA INDIVIDUALE

Ognuno di noi può trovarsi a vivere, durante il proprio cammino personale, delle difficoltà che possono portarci a demotivazione, tristezza e, in generale, un senso di delusione e inutilità. Tali difficoltà possono compromettere il nostro benessere e la qualità della nostra vita. Tali difficoltà si possono esprimere attraverso diversi canali -sintomi psichici, comportamentali, psicosomatici – tra i quali disturbi d’ansia, dell’umore, disagi relazionali. Disturbi questi che si possono manifestare con differenti gradi di sofferenza, limitando le attività personali e i nostri spazi.
La terapia sistemico relazionale lavora proprio su queste difficoltà concentrando l’attenzione su più livelli: sono presi in esame sia la persona nella propria dimensione individuale, sia le relazioni che fanno parte della sua vita nei diversi contesti della quale fa parte e agisce.
Questo complesso lavoro permette alla persona di avere una visuale più ampia sulle proprie difficoltà e sulle risorse per fronteggiarla. Sarà proprio la persona, divenuta consapevole delle proprie potenzialità e accompagnata passo passo dal terapeuta, ad innescare il cambiamento per ritrovare il proprio equilibrio e una qualità di vita migliore.

La terapia in questi casi sarà un valido aiuto per:

  • chiarire le problematiche presenti nella propria vita
  • riflettere e lavorare assieme su momenti difficili, consapevoli che una crisi può essere il trampolino di lancio per ritrovare la serenità
  • riscoprire le proprie qualità personali per tornare ad apprezzarci e volerci bene

TERAPIA INDIVIDUALE CON TRATTAMENTO EMDR

L’EMDR ha avuto origine da una casualità: mentre un giorno passeggiava pensierosa nel campus della sua facoltà, Francine Shapiro, una psicoterapeuta americana, notò che la sua ansia diminuiva se si concentrava ad osservare velocemente diversi elementi del paesaggio posti in luoghi diametralmente opposti del suo campo visivo e simultaneamente pensava al problema che in quel momento le recava disturbo. Shapiro capì che tale sollievo doveva essere dipeso dalla velocità dei movimenti oculari: questi infatti sembravano legarsi in qualche modo al pensiero che le dava preoccupazione, recandole uno stato di sollievo.
Da allora la terapeuta si è impegnata a trovare valenza scientifica a questa sua deduzione ed oggi possiamo finalmente dire che questo è uno dei più importanti e riconosciuti trattamenti usati dagli psicoterapeuti di tutto il mondo.
Nel 2013 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.
È importante sottolineare che in Italia (come nel resto del mondo) questo metodo deve essere appreso con uno specifico corso di formazione autorizzato. L’albo degli psicoterapeuti abilitati lo si può consultare sul sito www.emdr.it

L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.
L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo.
Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento.
Dal punto di vista clinico e diagnostico, dopo un trattamento con EMDR il paziente non presenta più la sintomatologia tipica del disturbo post-traumatico da stress, quindi non si riscontrano più gli aspetti di intrusività dei pensieri e ricordi, i comportamenti di evitamento e l’iperarousal neurovegetativo nei confronti di stimoli legati all’evento, percepiti come pericolo. Un altro cambiamento significativo è dato dal fatto che il paziente discrimina meglio i pericoli reali da quelli immaginari condizionati dall’ansia.
In parole semplici, mentre il soggetto è concentrato contemporaneamente sul ricordo, i movimenti oculari, le sensazioni corporee e quelle emotive, gli emisferi celebrali si attivano in modo tale da sbloccare il suddetto ricordo e rimetterlo “in circolo”, stimolando la formazione di nuove connessioni neurali e quindi nuovi significati utili.
www.emdr.it